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Minori (Salerno) annuncia con grande anticipo la stagione invernale, festeggiando in anteprima il Natale. E lo fa in grande stile, avendo a disposizione location d’eccezione, atmosfere luminose e il calore di una comunità coesa. Accoglienza e integrazione diventano le parole chiavi per interpretare il senso di questa inconsueta narrazione. “Accussì Natalea” è, infatti, il tema scelto quest’anno dalla kermesse Gusta Minori del 2019, giunta ormai alla sua 23esima edizione. La provocazione, festeggiare il Natale alla fine dell’estate, funziona. Mostrando un’esperienza natalizia insolita che rimanda a tradizioni reinterpretate in chiave contemporanea, si invita il turista a tornare per vivere la costiera amalfitana e nello specifico la magnifica Minori anche d’inverno. Per poter “gustare” il territorio, al di fuori dei flussi turistici estivi.

I puristi delle tradizioni natalizie potrebbero storcere il naso, perché le cinque scene rappresentate in ambientazioni di pregio vanno oltre gli aspetti puramente religiosi, riproponendo la festa anche nella sua laicità, una dimensione questa che mescola l’alto e il basso, il sacro e il profano attingendo a piene mani al culto, al mito, al folclore e alla vastissima letteratura partenopea. Siamo quindi nella terra dell’arte e della contaminazione e Minori con la sua storia antica, con la sua bellezza si presta benissimo a questa operazione che colpisce nel segno e stordisce il visitatore mentre percorre vicoli e piazzette, nutrendosi non solo di cibo, ma soprattutto di arte.

Quello che si vuole trasmettere è una storia importante. Una storia antica. È bella, infatti, Minori. Bella nel paesaggio e ricca di testimonianze che si perdono nella notte dei tempi. Ospita, infatti, la più significativa presenza romana in costa d’Amalfi, la villa marittima di età giulio-claudia, raro esempio di villa romana sul mare. Ma merita una visita anche la Basilica di Santa Trofimena, le cui spoglie arrivarono sulla spiaggia di Minori nell’anno 640 e furono venerate dalla popolazione dell’intera costiera prima dell’affermazione del culto dell’Apostolo Andrea. Nell’ambito della manifestazione, questi due monumenti diventano scenario naturale, parte integrante delle rappresentazioni. Ma non possiamo non citare l’Arciconfraternita del SS. Sacramento, cuore pulsante dei riti e delle tradizioni pasquali, rappresentati anche nel pannello ceramico del maestro Palladino. La monocromia bianco-azzurra nella tradizione degli azulejos si apre a squarci di colore, esplosione di vita in contrapposizione alla morte. Giacomo Palladino è anche l’autore del presepe dipinto che colpisce al primo sguardo per la straordinaria armonia di rimandi a opere che attraversano la storia dell’arte italiana.

Il pannello ceramico a Minori (Salerno)
Foto di Brunella Marcelli

Non c’è Natale senza presepe. Minori è di fatto, nel suo assetto urbanistico, un paese-presepio. Visto dal sentiero dei limoni, così appare, addossato tra roccia e mare. Il sentiero, unico collegamento tra Minori e Maiori prima della costruzione della statale amalfitana, percorre una delle più importanti coltivazioni dello sfusato amalfitano e ci rimanda una storia di sapienza e di fatica, in un paesaggio unico modellato dal lavoro dei contadini. Rimaniamo estasiati dalla bellezza. E anche questa è arte.

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